Luglio 2016: ad un passo dal cielo

Noi della Ciclistica Sampolese non ci fermiamo mai. Dopo aver portato a termine con notevole successo il viaggio giubilare a Roma, senza cullarci tanto sugli allori, abbiamo intrapreso nuove sfide, altri viaggi, altre avventure ed assaporato il gusto di aver compiuto grandi imprese, felici di aver provato ancora una volta nuove ed intense emozioni. Alda, Raffaele e Maurizio sono stati i primi a rituffarsi in un viaggio evento, un viaggio di un solo giorno. Si può considerare un viaggio, un giro in bici di un solo giorno? Sì, certamente sì se l’itinerario è quello della MARATONA DLES DOLOMITES. Il 3 luglio loro erano là ed hanno brillantemente portato a termine il Percorso Medio di 106 km, con 3130 m di dislivello, dopo aver scollinato sul Passo Campolongo, Passo Pordoi, Passo Sella, Passo Gardena, nuovamente sul Passo Campolongo, il Passo Falzarego, il Passo Valparola ed infine il Mur dl Giat. Meno di una settimana e, sabato 9 luglio, protagonisti della Ciclistica Sampolese sono diventati i bickers. Dal campo base di Villabassa in 10 – dico DIECI – hanno affrontato una delle gare più impegnative del calendario nazionale, la DOLOMITI SUPERBIKE Explore the Legend. Davide, Robic, Vanni, Andrea, Daniele, Fabio, Enzo, Carlo, Moreno e Seila che, al pari di Davide, non manca mai, hanno concluso l’estenuante prova senza procurarsi nemmeno un graffio. Due i percorsi, il più impegnativo di 119 km con 3288 m di dislivello, il secondo di 59 km con 1688 m di dislivello. Questo l’itinerario più difficoltoso: Prato Piazza, Rifugio Baranci, Monte Croda Rossa, San Candido, Silvesterplatz, Maso Kurter, Egger Berg e finalmente Villabassa. Anche questo è stato un viaggio, un viaggio di 8-9-10 ore, un viaggio che resterà nella memoria di chi felicemente lo ha percorso, un viaggio che, come il precedente, ha portato i protagonisti ad un passo dal cielo. Anche i giorni scorsi, 16 e 17 luglio, non più sulle Dolomiti ma in Valle d’Aosta, siamo stati ad un passo dal cielo. La terza edizione dell’ormai collaudato OLTRE QUOTA 2000 ci ha portato a scalare nella giornata di sabato il Gran San Bernardo situato a 2473 m e, nella giornata di domenica, prima il Piccolo San Bernardo a quota 2188 m e poi il Colle San Carlo a quota 1950 m. Il Grand Combin sabato ed il massiccio del Monte Bianco domenica sono stati lo scenario che i nostri occhi hanno ammirato durante le due lunghissime salite, 34 km per arrivare in territorio svizzero sabato e 22 km per arrivare in territorio francese domenica. Mai stati sul Piccolo e Gran San Bernardo? Andateci appena potete. Dei due decisamente più bello è il Piccolo San Bernardo che è anche più facile. Andateci, se potete, durante la settimana quando le strade dovrebbero risultare meno trafficate ma se non vi sarà possibile saliteci, come abbiamo fatto noi, anche nel fine settimana perché sarà pur sempre un viaggio dove potrete ammirare un meraviglioso territorio. Al trionfo della natura che vi circonderà aggiungerete anche il vostro trionfo personale ed arrivare ad un passo dal cielo sarà pur sempre una bella soddisfazione. Chiedetelo ad Alda, Gabriela, Ermes, Maurizio, Mauro, Paolo o Ralf, la risposta sarà la stessa: “Il n’est pas facile, mais il est merveilleux!!!”. Giuppino Fabrizio Marastoni ci aveva segnalato di sostare OBBLIGATORIAMENTE, al 4° km in direzione La Thuile, all’orrido di Pre’ Saint Didier, noi lo abbiamo fatto e lo ringraziamo, voi quando salirete al Piccolo San Bernardo ricordatevi di questo consiglio. I Km percorsi nella due giorni sono stati 136 (pochi ma di qualità), il dislivello di poco inferiore ai 3000 m, forature nessuna, birre tante, cadute una sola, Alda, e quasi da ferma. Cosa non si fa per essere menzionati in ogni classifica!
Nota 1 : sul pulmino si riescono a caricare 8 bici nelle sacche ed 8 passeggeri + bagagli personali
Nota 2: Gabriela si è commossa ed ha pianto per la gioia sul Gran San Bernardo
Nota 3: Ralf ha avuto un trauma da piccolo per la perdita di un piccolo palombaro. Da oggi iniziamo le ricerche, sarebbe bello trovarne uno, anche molto piccolo, e poterglielo regalare. Ralf in quel preciso istante toccherebbe il cielo con un dito.

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