Cerreto Laghi, la notturna e il veleno.

7 agosto 2016


“Noi alpini siamo di poche parole però facciamo tanti fatti” queste le parole ascoltate a Cerreto Laghi nel momento del rientro nel corso della commemorazione del XII° Raduno Nazionale degli Alpini. Anche noi della Ciclistica Sampolese siamo di poche parole ma, come gli alpini, realizziamo tanti fatti. Oggi siamo qui per onorare l’undicesimo impegno ufficiale del programma della nostra società ciclistica e siamo in tanti. Il copione è il solito, vale a dire, partenze differenziate, itinerari diversi ma ritrovo a bordo lago e rientro. E’ un film ormai già visto da anni che forse non ci emoziona più di tanto ma la tradizione è pur sempre un valore e allora perché perdere il valore delle tradizioni? Ci sono invece film che qualche tesserato non ha ancora avuto il piacere di ammirare ma che può cominciare ad apprezzare nelle serate di mercoledì o giovedì sera. Sono le notturne e rappresentano indubbiamente la grande novità del 2016, escursioni non calendarizzate che stanno entusiasmando più d’uno. Il merito di questa novità va riconosciuto a coloro che lo hanno dapprima ipotizzato, nel corso delle serate invernali, e che poi lo hanno proposto in questa stagione estiva e sono gli amici della MTB. Fatevi stregare dalla notturna e presentatevi con una MTB – se ammortizzata è meglio altrimenti va bene anche senza – procuratevi una lampada frontale e collocatela o sul manubrio o sopra il casco. Presentatevi alle 19:45 presso la Piazza 1° maggio (piadineria) nella giornata di mercoledì o giovedì (contattate un biker per la conferma) e preparatevi ad assistere ad un gran bel film. Non avete ancora la lampada? Nessun problema, si può sempre sfruttare la luce di chi la lampada ce l’ha (ci sono biker che hanno pedalato senza luce per una stagione). Siete fiduciosi e vorreste comprarla subito? Nessun problema, con 32 € amazonPrime ve la consegna in 3, max 4 giorni. Si parte sempre in un gruppo numeroso quando la luce del giorno è ancora bella viva. I tracciatori sono persone affidabili che conoscono il territorio palmo a palmo. Poi con il calar del sole comincia il film. I colori saturi e bellissimi della sera si sostituiscono all’intensa luce del giorno, il rosso, il rosa e l’arancio diventano protagonisti nel cielo, al pari delle nuvole che esaltano ogni tramonto. Segue un breve periodo di vedo/non vedo e poi arriva il primo buio. Le prime luci si accendono sul casco o sul manubrio, le voci risaltano nel silenzio della notte che subentra alla sera, il gioco di ombre procurate dai fari risultano bellissime, le imprecazioni di chi inevitabilmente abbraccia un rovo (Rubus ulmifolius o Rubus fruticosus) fanno sorridere qualcuno, le maledizioni di chi inavvertitamente cade per terra fanno preoccupare chi è rimasto in sella ma regalano 5 punti al malcapitato nella classifica Cerotto 2016. Fermi a bordo carraia è bellissimo vedere chi ancora scende dall’alto di una collina, vedere i fari nel buio pesto che paiono ufo, vedere gli occhi luminosi di caprioli nei campi, osservare un riccio fra l’erba medica e migliaia di insetti illuminati dalla Yeholding 3 modalità 6400 Lumen. Dopo due ore, due ore e mezzo, d’obbligo arriva la pausa cena. Tigelle o tortelli, tigelle e tortelli, gnocco e affettati, pizza e tortelli, dolci e caffe. Manca qualche cosa? Caraffe di birra e vino bianco frizzante a volontà. Questa pausa per alcuni è veleno, per tanti (19 la prima sera e 14 la seconda sera a cui ho partecipato) è invece un toccasana indispensabile. Galvanizzati dalla bella esperienza notturna, appagati dal buon cibo e dalla tanta birra tracannata si riprende la strada del ritorno. Ricordo il tempo che si criticavano coloro che pedalavano con i fari accesi, ci sbagliavamo. Non ci sorprenderemo quando i ciclisti dalle ruote grasse ci convocheranno e ci proporranno di pedalare al buio sotto una forte nevicata. Sarà bellissimo!

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