Oggi, ieri e domani


Oggi, domenica 22 ottobre, il figlio di Ophelia, anche se non ha prodotto quello sconquasso meteorologico annunciato, ci ha comunque impedito di effettuare la Combinata MTB-BDC in programma. Dovremo aspettare così la prossima domenica per sapere chi saranno i Campioni Sociali 2017. I competitor sono i quattro che da inizio stagione non perdono un colpo, Alda, Seila, Maurizio e Davide Bertolini. Ci sarà alternanza o sarà una riconferma del risultato del 2016? Domenica prossima lo sapremo. Oggi, dopo che una delegazione è salita in quota per constatare le condizioni atmosferiche ed il giudice Fausto Nasi, dinanzi ai 20 ciclisti pronti al via, ha pronunciato quelle tre parole: “Io la posticiperei” non c’è stata nessuna insurrezione, nessun atteggiamento isterico, al contrario abbiamo allegramente effettuato il sorteggio per vedere quali sarebbero state le coppie. Organizzati come sempre, provvisti di forbici e foglio bianco con stampato la tabella riportante il nome dei partecipanti, abbiamo posto nelle due ciotole in vetro pirex, una per ciclisti BDC e l’altra per ciclisti MTB, i bigliettini piegati nello stesso modo. Dalle mani di Mauro e Matteo – il nipote di William già opzionato per gli anni a venire – sono usciti questi abbinamenti: 1) Torsiello e Morici – 2) Johnny e Davide – 3) Mario e Seila 4) Alda e Moreno 5) Matteo e Robic 6) Danilo ed Enzo 7) Raffaele e Carlo 8)Ermes e Daniele 9)Andrea e William 10)Maurizio e Luigi. Sorridiamo durante il sorteggio, abbiamo sorriso anche prima quando tra la nebbia sono comparsi Andrea con un copricasco che ci ricorda l’Amanita muscaria, ed il Morici che si presenta con ritardo in sella alla BDC. Per la prima volta quest’anno alla partenza, i ciclisti BDC sono più numerosi dei ciclisti MTB. Un successo da ricordare per sempre. Foto di rito, saluti e partenza per strade diverse, per strade che poco distanti da San Polo troviamo asciutte. Il figlio di Ophelia ci ha fatto un brutto scherzo ma forse è meglio così, ci sarà pathos fino all’ultima domenica di ottobre, fino all’ultima gara del nostro calendario dove i punti assegnati per le tre prime coppie classificate saranno 31,21 e 11 mentre per tuti gli altri 6, punti che potrebbero stravolgere la classifica o forse no.
Ieri. Il nostro ieri più vicino è il ricordo di domenica scorsa quando siamo andati al mare per la 5° Edizione del Giro delle foglie morte. Campo base l’agriturismo FATTORIA DELLA BILANCIA a San Giovanni Marignano, poco distante da Cattolica. Numeri importanti quelli che abbiamo registrato: 31 (gli adulti) – 11 (i bimbi) e 16 (le bici). Guidati da Davide, che già aveva esplorato il territorio nella giornata di sabato, abbiamo in quella giornata pedalato nel Parco del Monte San Bartolo, salendo a Gabicce Monte e da lì fin quasi a Pesaro. Balconi a precipizio sul mare, saliscendi continui, un andirivieni di ciclisti, la vista del bosco incenerito il 4 agosto di quest’anno, poco più di 50 km percorsi, doccia e poi tutti pronti per la grande abbuffata. La consueta partita a pallone disputata tra grandi e piccoli si è conclusa con un giusto 2 a 2 finale che non ha lascito l’amaro in bocca a nessuno ma che ha poi procurato dolori muscolari nei giorni successivi a qualcuno.
Domani. Il domani è vicinissimo, il domani sarà domenica prossima, 29 ottobre, quando ripeteremo la cerimonia del sorteggio presso il Non Solo Caffè. La partenza dei tesserati MTB avverrà nei pressi della Sede AVIS e i tesserati BDC pedaleranno fino a Home Talignani (poco dopo Borsea) ed attenderanno l’arrivo dei bikers. Il cambio staffetta non avverrà con la consegna del “testimone” ma basterà un contatto tra le mani dei due componenti della coppia. L’arrivo sarà posto a Cavandola dove il giudice Fausto Nasi registrerà l’ordine di arrivo. Domenica sapremo chi sarà la coppia vincitrice, domenica sapremo chi saranno i Campioni Sociali 2017, domenica terminerà ufficialmente la Stagione Ciclistica 2017. Un aperitivo al Non Solo Caffè è quasi un obbligo, ricordare che i punti della Classifica Cerotto 2017 si possono conquistare fino al 26 novembre 2017 (giorno del Pranzo Sociale) è doveroso.

Festa di fine estate


“Siamo una squadra fortissimi fatta di gente fantastici” cantava Checco Zalone nel 2006 e quel ritornello tanto famoso, noi della Ciclistica Sampolese, ogni tanto lo canticchiamo. Lo abbiamo intonato anche venerdì scorso, 15 settembre, presso la nostra sede in occasione della riuscitissima APERICENA, una serata nata così per caso, per la necessità di smaltire bottiglie di Prosecco in eccedenza dalla cantina del tesserato Sangermano. Come dire no ad una tale richiesta? Come dire no alla preghiera di un neo tesserato? Una squadra di tesserati fortissimi non trova ostacoli – o se li trova li supera – e in quattro e quattr’otto ti organizza una “Festa di fine estate”. Tigelliera per abbrustolire le fette di pane, lardo di Colonnata, erbazzone, pane e salame, una punta di Parmigiano-Reggiano, alette di pollo, chizze di pasta sfoglia, gelato, nocino superalcolico, liquore al caffè, birra ed innumerevoli bottiglie di Prosecco. Visto il successo e constatata l’euforia dei numerosi partecipanti sarà doveroso riproporre nuovamente per l’anno prossimo la Festa di Fine estate e calendarizzarla con almeno 20 punti per la Classifica del Campione Sociale.

30 luglio 2017 – MONTE PASUBIO E RIFUGIO PAPA


Domenica 30 luglio è stata portata brillantemente a termine l’escursione sul Monte Pasubio e al Rifugio Papa. Già calendarizzata negli anni scorsi ma mai effettuata per le condizioni atmosferiche avverse, la riuscita della manifestazione ha reso finalmente felici tanti tesserati ed in modo particolare Luigi Rovacchi, ideatore ed organizzatore della bella ed impegnativa pedalata. A testimonianza della riuscita dell’evento ciclistico possono bastare alcuni riconoscimenti postati sul gruppo WatsApp di mountain bike che riportano un: “Grazie Luigi per l’ottima giornata organizzata perfettamente, alla compagnia e ai fotoreporter per le bellissime immagini” ed un conclusivo: ”Tutto perfetto” che non ammette dubbi. A seguito di tale dimostrazione di affetto e riconoscenza abbiamo contattato direttamente Luigi che ci ha così commentato la giornata trascorsa in bicicletta: “Partenza ore 6:00 puntuali. Viaggio senza intoppi fino a Pian delle Fugazze. Troviamo delle tracce di pioggia per strada ma arrivati lì abbiamo trovato un tempo splendido per cui partiamo carichi come le molle. Siamo io, Davide, Seila, Daniela, Giuseppe, Imer, William, Carlo, Paola, Filippo, Fabrizio, Federico, Waghen. Affrontiamo i primi 8/9 km di strada militare nel sottobosco e ce la giochiamo in velocità con numerosi escursionisti a piedi fino all’ultimo tornante prima della galleria Generale d’Havet. Il fine non è di dimostrare chi è il più forte ma evitare di arrivare al Rifugio Papa quando le cibarie sono già finite. Arrivati alla galleria – dove un gentile escursionista cui avevamo chiesto di farci una foto ci ha detto: “Non so se l’ho fatta!” – abbiamo scoperto che ne aveva fatte ventiquattro. Attraversiamo la galleria e davanti a noi, ragazzi, si apre uno spettacolo unico. C’è la Strada degli Eroi che sale scavata nella roccia sulle pareti verticali a precipizio sulla Val Canale. Sono 2-3 km che ci porteranno fino al Rifugio Papa e che percorriamo in almeno un’ora, non meno, visto le numerose soste fotografiche. Da segnalare branchi di corvi, aquile, stelle alpine quante nessuno di noi penso non ne avesse mai viste, ma anche un momento di terrore quando Davide ha provato ad issare Seila su uno spuntone roccioso, la quale Seila in presa al panico ha promesso non so quali favori al consorte (…..) purché non la lasciasse cadere nel vuoto. Superato questo terribile momento arriviamo finalmente al Rifugio ma il traffico da Ferragosto, come sulla spiaggia di Rimini, ci induce a proseguire. Che cavolo! Abbiamo della gente nel gruppo che ha fatto la Dolomite Superbike e qui i ragazzi hanno ancora molte energie da spendere quindi procediamo in salita verso la Cima Palon per il sentiero storico monumentale dove troviamo l’arco romano, che è stato il punto massimo di avanzata austroungarica, la chiesetta di Santa Maria del Pasubio in memoria dei soldati morti e un vasto campo trincerato ma soprattutto troviamo un piccolo rifugio gestito da simpatici alpini di Vicenza che, sotto alcuni gazebi, ci rifocillano con pasta, salumi, formaggi, caffè e soprattutto vino. Qualcuno ha avuto l’ardire di chiedere birra ma è stato fulminato con lo sguardo e redarguito con un: “Abbiamo solo vino!”. Durante il pranzo abbiamo poi avuto modo di confrontare i nostri miseri zaini con quello di un esperto montanaro dove all’interno del suo aveva più o meno tre cambi completi, alimenti per una settimana, vino per altrettanto tempo e cicchetti di sconosciuta provenienza. Volume dello zaino più o meno un metro cubo e peso sconosciuto ma sicuramente considerevole. A questo punto dopo il pranzo avevamo due scelte, o proseguire in cima al dente italiano dove vedevamo in lontananza alcune persone oppure adagiarci sull’erba per una pennica. Lascio indovinare che cosa abbiamo fatto. Dopo la pennica – alcune chiacchiere e foto con quelli che erano diventati i nostri amici alpini – siamo ritornati verso il rifugio Papa e da lì verso valle per la strada degli Scarrubi. Qui veramente altro versante e altro spettacolo. Scendiamo rapidamente di quota dai 2000 metri che eravamo circa, attraverso una lunghissima discesa un po’ scassata che ci porterà a Malga Campiglia e Bocchetta Campiglia, dove inizia la strada delle 52, e quindi a Passo Xomo. Da Passo Xomo abbiamo preso l’asfalto per Ponte Verde poi gli ultimi 3 km veramente assassini su asfalto con pendenze fino al 15% per arrivare al punto di partenza di Pian delle Fugazze, veramente stremati ma felici. Inconvenienti… Problemi di pneumatici per Waghen e Davide ma risolti brillantemente. Metterei una nota, una segnalazione che è questa: “Ottimo comportamento da parte di tutti i partecipanti ma secondo me una menzione particolare per Paola e Filippo (moglie e figlio di Carlo) per la tenacia che ci hanno dimostrato sia in salita che in discesa, non hanno mollato veramente mai”. In tutto percorsi 33 km con dislivello di circa 1200 m. Questo è quello che abbiamo fatto”.

Di ritorno da Embrun

Come si misura la felicità? Difficile rispondere. Per gli amici transalpini l’espressione di felicità è bonheur e la definiscono così: “Lo stato duraturo di pienezza, soddisfazione e di serenità, gradevole ed equilibrato del corpo e dello spirito, dove sono assenti la sofferenza, lo stress, l’inquietudine e il turbamento”. Siamo appena rientrati dal Campo Base di Embrun dove mai è comparso lo stress, mai sono affiorate le inquietudini, mai sono emersi dei turbamenti, dove ogni giorno, solitamente nel tardo pomeriggio, una luce abbagliante ci ha sempre avvolto, ci ha circondato e ci ha unito. Non è mai stata la luce di un lampo improvviso o di un faretto acceso, è sempre stata la luce brillante dei nostri occhi al ritorno dal giro in bici. Stradisti e bikers su itinerari diversi ma al ritorno con il medesimo sorriso, stradisti e bikers a raccontarsi la giornata trascorsa, le emozioni provate, le difficoltà incontrate, stradisti e bikers insieme in piscina, nella vasca idromassaggio e nell’hammanm, stradisti e bikers seduti allo stesso tavolo a sorseggiare birra, a degustare il menù del giorno accompagnato dal vino bianco, rosso o rosé, stradisti e bikers uniti nelle viuzze di Embrun nel cuore della notte. Tante sarebbero le immagini da ricordare, tanti i momenti magici da evidenziare, ricordarne solo qualcuno si commetterebbe l’errore di tralasciarne altri. Per il momento possiamo rivedere le centinaia di foto scattate e i pochi video in rete, per un riassunto finale ci vorrà del tempo. Ognuno di noi del Campo Base si porterà dentro il suo momento magico, che sia poi l’Izoard o la Cime della Bonnette, che sia il Col de Parpaillon o Le Sauze du Lac, che sia l’Abbaye de Boscodon o l’interno del Ducato poco importa. Quando rifletteremo su quel che abbiamo fatto, su quel che abbiamo condiviso e su quel che abbiamo vissuto i nostri occhi nuovamente si illumineranno e saranno bellissimi, bellissimi come quelli di Ilenia e Giulio che tutti noi abbiamo avuto il piacere di conoscere. La Ciclistica Sampolese ha già un futuro.