tre ragazze a S. Luca – 10 aprile 2016

Le nostre ragazze ieri sono state strepitose, meravigliose, sorprendenti. Alda, Gabriela e Seila ieri ci hanno veramente stupito ed hanno compiuto l’impresa. Salire in bici a San Luca non è cosa da poco e la conquista di quel traguardo le ha rese veramente felici. Noi tutti ci siamo complimentati con loro ma non le abbiamo applaudite. Scusateci, lo facciamo ora. Ieri eravamo tutti molto stanchi, stanchi ma felici per aver riposto nello zainetto dei successi anche questa perla che solo qualcuno del gruppo aveva già avuto il piacere di acchiappare. Il nostro zainetto si arricchisce, domenica dopo domenica, sempre più di tanti bei ricordi che però non pesano ma al contrario ci regalano quella leggerezza tipica della gioventù. E’ proprio per restare giovani dentro che ci regaliamo, e continueremo a regalarci, queste escursioni sui pedali, escursioni a volte faticose a volte massacranti ma che hanno una particolarità non indifferente, resteranno per sempre nella memoria di ognuno di noi. Siamo in dodici al via. Partiamo da Zola Predosa e appena superato il cavalcavia le ruote delle nostre bici avanzano disinvoltamente sulla SP26 in direzione Rivabella. Pedaliamo sulla SP74 per qualche km su di una fondovalle. Le indicazioni che incontriamo segnalano Sasso Marconi e Calderino, i colli sono intorno a noi e la fondovalle davanti a noi. Ci viene un dubbio e chiediamo. Quella che stiamo percorrendo è la strada che dovremo fare al ritorno, il percorso della 10 Colli è un altro. Giriamo le bici, facciamo così 6 km in più e ritorniamo a Rivabella dove, passato il fiume, cominciamo a pedalare sulla SP75. Ora sì che ci siamo. Saliscendi, più salita che discesa, le colline sono una meraviglia, le fioriture dei cespugli e degli alberi da frutto spiccano tra il verde che domina ovunque. Un’altra meraviglia risalta nel paesaggio collinare ed è una fila di pedalatori che indossa una divisa spettacolare bianco azzurra. Siamo noi della Ciclistica Sampolese, maglie belle come le nostre non ne vediamo in giro. La prima asperità della giornata, dopo Loghetto, è Montemaggiore, 1300 m di salita, 120 m di dislivello, pendenza media 9,5%. Scolliniamo e ci tuffiamo in discesa su una strada stretta che ci porta a Fagnano. Uno strappo non troppo difficoltoso poi strada facile fino a Savigno. Potremmo accorciare il percorso e andare direttamente a Montepastore, potremmo ma non lo facciamo. Se lo avessimo fatto ci saremmo persi un bel tratto di salita, senza traffico e senza il piacere di scollinare ai 690 m di Cà Bertolani da Goccia-Covara. Sono quasi 6 km di salita ininterrotta con pendenza media del 6,8%. Le montagne innevate che vediamo in lontananza sono quelle del Monte Cimone e Corno alle Scale. Velocemente, perché la strada è in discesa, raggiungiamo Monte San Giovanni e nuovamente Calderino, ripercorrendo quei 6 km già fatti in mattinata. Al bivio per Sasso Marconi giriamo a destra e in poco meno di 1 km vediamo le insegne di due ristoranti. Il primo è La Nuova Roma e dopo 900 m La Vecchia Roma. Roma, Roma, Roma, non può che essere un segnale. Ci fermiamo per un caffè e affrontiamo l’ascesa di Mongardino di 2500 m e pendenza media al 7%, salita inserita più volte anche nel Giro dell’Emilia. Pedaliamo in direzione Casalecchio di Reno, San Luca lo vediamo in lontananza. Attraversiamo una festa di strada a Casalecchio, pedaliamo sulla lunga via Porretana fino ad arrivare all’Arco Meloncello e Portico di San Luca. Alle 13:13 siamo fermi al semaforo, vediamo scendere un trenino turistico e appena il verde ce lo consente iniziamo a salire. Saliamo in 12, arriviamo al Santuario in 12. La salita è di 2 km, la pendenza massima 18/19%, quella media del 10%. L’ascesa, perché pare proprio un elevarsi al cielo, ognuno l’affronta secondo le proprie caratteristiche. Bisognerà tornare a Bologna per poter ammirare quel portico, che è il più lungo del mondo, perché credo che nessuno di noi lo abbia potuto ammirare in tutta la sua bellezza. E’ risaputo che è bellissimo salire al Santuario percorrendo quelle interminabili scale ed è risaputo che risulta straordinaria la veduta di Bologna dall’alto del Colle della Guardia dopo il tramonto, con la città ed i portici illuminati. Sarà soprattutto bellissimo ritornarci una sera d’estate per ricordare l’impresa di Alda, Gabriela e Seila, le tre ragazze della Ciclistica Sampolese che il 10 aprile 2016 hanno compiuto l’impresa.

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