Resoconto di domenica 12 aprile 2015

13 aprile 2015

due da dietro oscar e sonno
Forse basta un fotogramma o anche due per riassumere l’uscita del 12 aprile 2015 che ci ha visto pedalare sulle pendenze di Fosdinovo e su quelle del Passo del Vestito nel Parco delle Apuane. I fotogrammi non sono però quelli delle brevi gallerie illuminate dalla luce del sole o quella buia interminabile del valico. Non è nemmeno quello degli alberi abbattuti dal nubifragio di qualche mese fa a Forte dei Marmi o quel che è restato sul tavolo apparecchiato per 10 all’Osteria Il tritone di Marinella di Sarzana. Le immagini che possono riassumere il viaggio sono altre. La prima è un ritratto di Danilo ripreso di profilo. E’ fin troppo evidente che oltre all’abbronzatura che gli regala un gran bell’aspetto, oltre a quegli occhiali indossati che lo rendono sicuramente interessante e a quella folta chioma ormai grigiastra che lo colloca obbligatoriamente tra gli uomini con esperienza, è quella bocca aperta che può, più di ogni altro segno, stupirci e farci sorridere. Sorridete pure nel guardare questa foto rubata all’interno del pulmino, sorridete pure ma non fatevi ingannare e non interpretate quello stato di abbandono come segnale di stanchezza affiorata all’improvviso o come indizio di abbondanti sorsate di vino bianco che alla fine possono aver causato questo effetto. Sì, è vero, egli non sta simulando, egli sta dormendo profondamente ma, e ci tengo a rimarcarlo, le apparenze a volte ingannano. Se sta dormendo – e sta dormendo questo è sicuro – non è per mancanza di forze o abbandono completo di ogni muscolo, non è rilassatezza all’ennesima potenza, se sta dormendo – e sta dormendo beatamente – ve lo posso confermare, è perché lui, la Locomotiva di Bannone, deve aver letto per forza Tre uomini in bici di Paolo Rumiz e Francesco Altan che concludevano il loro viaggio, Trieste- Istanbul, con queste parole: “Vogliamo dormire, ma non per riposare. E’ solo per sognare. Sognando, almeno, il viaggio continua”. Il secondo fotogramma non ha bisogno di tante spiegazioni. Il quesito non è: “Chi dei due vi sembra abbia la pedalata più agile?”. La domanda vera è invece: “Quale dei due abbinamenti vi sembra più elegante?”. Ovvio che il cicloturista di sinistra risulta decisamente più distinto, più armonioso, decisamente più elegante. Il paragone è decisamente inopportuno. Solo per dovere di cronaca è il caso di ricordare che il giro completo (Marinella – Fosdinovo – Carrara- Massa – Passo del Vestito – Forte dei Marmi – Marinella) alla fine è risultato essere di 110 km, con 2000 m di dislivello. Per consentire l’aggiornamento della classifica a Getto (..ma perché non ti presenti mai? Lo farai solo dopo aver conquistato il Triplete?) è il caso di elencare i partecipanti: Adelmo, Danilo, Davide, Ermes, Fabrizio, Luigi, Maurizio, Mauro (il Campione in carica), Oscar e Paolo (l’orafo). Non tutto però è andato per il verso giusto, non tutto ci ha fatto sorridere. Ci sono stati momenti di amarezza, di dolore no, ma un leggero velo di tristezza sì ed è accaduto in ben due occasioni. La prima di presto mattino quando, a bordo del pulmino, il macellaio di Cerredolo, che ci ha fatto venire in mente Karadzic il macellaio di Srebrenica, ci racconta le sue decapitazioni di tacchini, una delle quali non andata a buon fine con il tacchino mezzo decollato lesto a correre via. Sarebbe il caso di sentire dai nostri due veterinari se è il caso di procedere con una segnalazione ad una associazione animalista. Il secondo momento di amarezza è stato quando Oscar ci ha raccontato del precario stato di salute del suo pompelmo. Ci siamo raccolti in un minuto di riflessione ma poi ci siamo rincuorati subito venendo a conoscenza che invece le tre piante di limoni non temono confronto con quelli sorrentini. Paolo, l’orafo, ci ha garantito una crema di limone per tutti i tesserati, sempre che torni sano e salvo da Santiago di Compostela.

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