Cesenatico

Cesenatico, domenica 20 settembre 2015
L’ultima domenica d’estate si presenta ai nostri occhi con la mezza luna che risplende in un cielo ancora buio e con un’aria frizzante che ci regala un leggero brivido sulla pelle. Siamo in tre, io, Paolo e Danilo, alle sei del mattino nella piazzetta Primo Maggio, in prossimità della piadineria, ad aspettare il pulmino che ci condurrà a Cesenatico. Uno, due, cinque minuti di ritardo ma poi eccolo, lo vediamo arrivare. Maurizio lo guida con maestria però ci informa immediatamente che non ha il controllo totale del mezzo. Non è in grado di aprire il portellone laterale, ha difficoltà nel metterlo in moto al primo colpo e, come uno scassinatore di casseforti, è costretto a cercare la combinazione per avviare l’autoveicolo con tecnologia tedesca. Si accende il motore, non si accende il riscaldamento, si accende all’improvviso il ciclista di Bannone che manda a quel paese sia il noleggiatore che i concittadini della Merckel. Fabrizio e Mauro salgono a Montecchio, Alda a S. Ilario. Il cambio automatico funziona ma regala emozioni al conducente. In autostrada prima delle 7 del mattino il traffico è scorrevole e il cielo si è schiarito ma solo parzialmente perché proprio sul lato sinistro nel nostro senso di marcia diventa improvvisamente cupo. E’ una meraviglia ammirare lo scheletro della stazione Mediopadana illuminata e con alle spalle un cielo dal color grigio piombo. Ieri è stata la giornata del Liga oggi è la giornata del W@ghen, il nostro Campione Sociale in carica. E’ stato proprio lui a proporre questa uscita ciclistica sulle strade di Pantani e con dedizione ha programmato tutto, sia l’itinerario che la prenotazione all’agriturismo “Il Gallo Rosso” di Sezenatico, come ama ripetere con accento romagnolo. Un’automobile fuori strada (fans del Liga?), la pioggia improvvisa prima di Bologna e Friggi che continuamente ripete “Ci bagneremo” non favoriscono una conversazione eccitante ma è la tazzina di caffè che ci infonde la carica per ritornare ad essere positivi. Passiamo davanti al cimitero di Cesenatico e Mauro manda un saluto, passiamo davanti alla stazione ferroviaria dove c’è lo Spazio Pantani e Mauro allunga lo sguardo, arriviamo al Gallo Rosso e constatiamo che il posto è un campo base ideale e un posto facile da raggiungere. Il pozzo in mezzo al prato, un ampio parcheggio, 1 solo km dal centro e dal mare, che volere di più? In lontananza ma di fronte a noi il grattacielo, dall’altra parte le colline di Cesena. Saliamo in bici e poi, dopo aver abbracciato l’enorme zucca, seguiamo le istruzioni ricevute dal cuoco proprietario dell’agriturismo: “A destra, poi a destra e poi ancora a destra. E’ un poco più lunga ma meno trafficata”. Di automobili nemmeno l’ombra, di camminatori della domenica qualche migliaio. Procediamo per alcuni km su strade percorse da podisti che partecipano alla Maratona dell’Alzheimer, una camminata di 16 km da Cesena a Cesenatico. I pedoni hanno la precedenza sui ciclisti, noi lo sappiamo per cui non sfrecciamo ma rallentiamo, freniamo, addirittura ci fermiamo per non sbattere. Il W@ghen ci trascina nel territorio romagnolo e ce lo fa ammirare a 360°. Zone artigianali, rotonde che portano chissà dove, campi coltivati, frutteti di peschi e altri alberi da frutto, il borgo di Gambettola, la via Emilia, il cavalcavia che ci immette finalmente sulle prime rampe delle bellissime colline romagnole distanti poco più di 15 km da Sezenatico ma che noi raggiungiamo dopo aver pedalato per più di 23 km. Strappi, curve, filari di sangiovese, rocche e campanili, piccoli borghi, aziende vinicole, cipressi e ulivi che ci ricordano tanto la Toscana. Saliscendi in continuazione, un dolce pedalare che ci rallegra anche perché vediamo che Paolo non si arrende mai ed è sempre presente. Paolo è tornato e la frattura è solo un lontano e brutto ricordo. Montevecchio, ma dov’è Montevecchio? E’ stato difficile arrivarci. Sarebbe stato facilissimo salirci dal bivio di Borello, pedalare i 4,5 km con pendenza media del 7,11% e con strappi del 14-15%, sarebbe stato facile conquistare la serie di tornanti che portano ai 394 m della Cima Dante, così è anche chiamato il Colle di Montevecchio, dove c’è il monumento a Pantani ma Mauro ancora una volta ha pensato ai più deboli, ha giustamente pensato di arrivarci dalla parte più nascosta, dalla parte meno impegnativa e questo per evitare che i terribili strappi potessero causare dolore alle fibre muscolari di Paolo che, settimana dopo settimana, sta ritrovando il gusto della pedalata. Foto e filmato davanti al monumento del Pirata, poche parole perché prevale la commozione e a volte le parole bisogna saperle misurare per cui in tante occasioni, e questa è una di quelle, è meglio il silenzio. Scendiamo verso Cesena sulla scia di due cicloturisti come noi, incontriamo tratti di asfalto bagnato, qualche goccia portata dal vento e poi, alla porta della città, salutiamo i due ciclisti e proseguiamo da soli. Il W@ghen si deve sentire un TIR perché invece di proseguire per il centro città imbocca la strada TUTTE LE DIREZIONI che altro non è che una lunga ed ampia tangenziale. Il cartello di Cesena lo vediamo non so quante volte però l’indicazione Cesenatico la troviamo senza difficoltà. Percorriamo la stessa strada del mattino, ripassiamo davanti al cimitero, allo Spazio Pantani ed arriviamo al Gallo Rosso. Insacchiamo le bici, ci laviamo al pozzo, notiamo che il parcheggio è pieno murato, in cielo le nuvole fanno mulinello e il nostro
tavolo per 7 è apparecchiato proprio all’ingresso di una delle due sale. Ci sediamo solo in due e sorseggiamo il sangiovese. Gli altri tardano ad arrivare, perché? Perché all’improvviso una bomba d’acqua si è scaricata su Cesenatico e gli altri restano rinchiusi nel pulmino. Cessa la pioggia e ritorna il sereno. Sul lungo tavolo vengono posti due taglieri con spicchi di piadina, crostini, affettati e formaggi. Potrebbe bastare già così ma invece si continua con tagliatelle, caramelle e pasta e fagioli. La poca carne alla griglia e gli straccetti, le patate e le verdure non vengono spazzolate via e ci arrendiamo così ai secondi piatti. Con fatica ingoiamo i dolci, con piacere tracanniamo liquori e caffè, con tanta soddisfazione salutiamo il cuoco proprietario del Gallo Rosso che sulla maglietta riporta la scritta: ”Maiali si nasce, salami si diventa”. Una lunga camminata in spiaggia, qualche foto e poi, dopo che Mauro va a sedare un litigio tra due persone sotto gli occhi innocenti di due bambine, la doverosa scritta sulla battigia: “Campione sociale e non solo”. Grazie Mauro, grazie di tutto e grazie da parte di tutti.

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