Bentornato Matisse

W@ghen allunga.

itinerario 10 ago 2014

Pareva dovesse essere una domenica come tante altre invece alle 8 del mattino tutti noi tesserati della Ciclistica Sampolese presenti al Bar Andrea percepiamo che quella di oggi potrebbe risultare la domenica della svolta, la giornata forse decisiva per l’assegnazione del titolo di Campione Sociale 2014. Mancano all’appello infatti 2 tra i più agguerriti concorrenti che ancora possono ambire alla conquista del titolo. Alda, in volo per la Sardegna, e Maurizio, alle prese con un fastidioso dolore al ginocchio ed in attesa di sottoporsi ad una risonanza magnetica, danno forfait, non sono presenti e questo per l’amico W@ghen vuol dire allungare il vantaggio in classifica. Mauro quando arriva è già sudato, molto euforico ed anche un poco sbadato. Se non prende un altro caffè al volo è solo per fortuna. Prima di entrare con l’abituale accelerazione dentro al bar, sbircia con la coda dell’occhio l’orologio della torre per controllare se è in orario. I maligni riferiscono che l’attuale leader della classifica più che l’orologio stesse guardando uno strano movimento di braccia e di gambe sotto il tavolo di una coppia eterosessuale; poco importa alla fine sapere quale sia il vero motivo del nuovo inciampo cui va incontro, importa invece sapere che questa volta non cade, non batte il coccige, questa volta riesce a salvarsi e mostra fin dalle prime pedalate una potenza insolita. Quanti Watt riesca a produrre ad ogni pedalata è difficile saperlo ma è del tutto evidente che l’equazione Potenza = Forza x Velocità non è sufficiente a spiegare il suo stato di grazia. Albert Einstein scriveva che “Tutto ciò che non si condensa in un’equazione non è scienza”. Non dico che si debba arrivare a contestare leggi matematiche però, ritornando all’equazione sopra riportata, un aumento della Potenza può essere dato da un aumento della forza impressa sui pedali, da un aumento della velocità di pedalata o da entrambe le variazioni di qui sopra. Con tutto il bene che vogliamo a Mauro ci è difficile comunque credere che egli possa aumentare per propria scelta una delle due variabili, ci è più facile immaginare che per lui oggi valga un’equazione diversa, più complessa, al di fuori della scienza ufficiale: Potenza = Forza x Velocità x Stato d’animo. Il suo Stato d’animo, con quei 5 punti in più in classifica, è certamente radioso e lo porta ad avere ancor più fiducia in se stesso, gli produce quella forza interiore che gli fa spingere i pedali come mai lo avevamo visto in precedenza. Sorride, è gioioso, saluta tutti quelli che incontra. Saluta prima di Cerezzola un anziano signore con la mutanda abbassata che a fatica riesce a nascondere ciondoli una volta turgidi, saluta campeggiatori da poco risvegliati sulla riva dell’Enza, saluta chi velocemente ci sorpassa in bici. Siamo in 8 ma solo in 7 avanzeremo in classifica, Alfredo, Azio, Davide, Maura, Mauro, Pietro ed io. Marco, l’amico Freccia, niente divisa e niente punti al pari di
Franca, che vediamo alla partenza e che ritroviamo sulla strada che da Casone conduce a Rosano. Castelnuovo ne’ Monti e poi Felina Amata sono le due tappe successive. “Perché si chiamerà Amata?” è questa la domanda che Mauro, sempre sensibile e consapevole che la conoscenza del nostro territorio è un arricchimento culturale che non possiamo tralasciare, si pone. Rivolgo il quesito ad una distinta signora in compagnia di una bimba ed ella, cortesemente, mi dice che originariamente la
denominazione del borgo era Felina Mata e quel Mata stava a significare alta e non matta o pazza come i più generalmente interpretavano. Da qui, la versione “edulcorata”, questa la sua parola esattamente riferita, in Amata, Felina Amata. Potenza = Forza x Velocità x Stato d’animo x Sapere. Anche il Sapere potrebbe essere una nuova variabile dell’equazione atipica e se dico questo è perché in vita mia mai avevo visto scattare sulle rampe di Marola il cicloturista di Codemondo, scattare senza piantarsi, scattare e primeggiare col petto in avanti e bruciare così Freccia al cartello del paese che oggi ospita un raduno motociclistico. E’ Maura che decide l’itinerario finale, è lei la Vice Presidente che stabilisce come ultima salita La Stella e non Leguigno. Dopo 77 km percorsi e quasi 1400 m di dislivello superati ci ritroviamo nuovamente davanti al Bar Andrea dove troviamo in divisa sociale Maurizio, niente punti per partenza tardiva. Nel giro di un paio di minuti vengo a saper un sacco di cose. Perché si brinda con prosecco? Ma è ovvio, per il ritrovamento di Matisse. Matisse chi? Matisse, il gatto della famiglia Vaccari. Il 7 maggio 2014 è stato venduto ad un’asta presso Sotheby’s, a New York per 19,2 milioni di dollari un quadro importante, ”La sessione del Mattino” del pittore impressionista francese Henri Matisse però il Matisse di Codemondo non ha prezzo. Mi viene detto che il suo rinvenimento è stato quasi un miracolo. Una famiglia sull’orlo dell’isterismo, una famiglia che dopo aver tappezzato tutta Codemondo, Ghiardo e zone limitrofe di volantini, dopo aver condiviso lunghi momenti di panico si è raccolta attorno a Nenè. Chi è Nenè? Nenè è un cane femmina in grado di sbriciolare in meno di un minuto un pantaloncino nuovo da ciclista, è una gran bestia sempre estremamente affettuosa anche con Matisse e che al mattino di sabato scorso subito dopo aver sentito il miao, miaoo, miaooo conosciuto ha con gioia cominciato ad abbaiare con il suo consueto bau, bau, bau bau. Quel che ha fatto il resto della famiglia è facile immaginare. Urla di gioia, abbracci, felicità infinita, un salto sullo scuter per rimuovere i volantini ormai inutili, una spinta dal fosso per sollevare la moto di 220 km con il serbatoio pieno di carburante, una gioia immensa da festeggiare anche oggi con una bottiglia di Prosecco. I calici sono già vuoti quando arrivano Celestino, niente divisa sociale e niente punti, Sandro, Danilo e Roberto. Per gli ultimi tre i 5 punti sono dovuti. Arrivano da Talada, 1900 m di dislivello, i km effettuati non li ricordo. Danilo saluta ma non si ferma nemmeno forse perché “La viva” non glielo permette ancora, Celestino si mantiene silenzioso, Roberto ci anticipa che oggi a pranzo mangerà tortelli mentre Sandro ci informa che lui di tortelli ieri sera ne ha mangiati 150, centocinquanta, e si è pure scolata una bottiglia di prosecco da solo. Non ce n’è abbastanza per una sceneggiatura di un film ma per una pagina di diario credo di sì. Bentornato Matisse.