Al Pronto Soccorso un salto ce lo faccio

Scrivo queste poche righe a commento della giornata di ieri, domenica 28 settembre, dopo aver contattato Maura per accertarmi del suo stato di salute. La nostra Vice Presidente ha trascorso una nottata tribolata, sofferta, a causa del forte prurito alla mano sinistra e per l’eccessivo rigonfiamento della mano stessa. Speravamo non fosse necessario ma ancora una volta la nostra tesserata si è dovuta precipitare, accompagnata dal marito Celestino, al vicino Pronto Soccorso. A Maura vanno tutti i nostri migliori auguri di pronta guarigione e al calabrone, che per ben tre volte l’ha punta, tutto il nostro disprezzo.
A seguire le note scritte ieri prima della visita notturna effettuata al Pronto Soccorso dell’Ospedale “E. Franchini”
Giornata di raduno di Mountain Bike quella di oggi, prima domenica d’autunno. Quattordicesima edizione, due percorsi, uno di 20 km e l’altro di 38 e ben 11 del nostro gruppo vi partecipano. Ruote larghe, quindi, protagoniste oggi. Doveroso rimarcare la partecipazione dei nostri compagni di casacca, opportuno sottolineare che la loro partecipazione ha permesso alla Ciclistica Sampolese di uscire a testa alta da questa giornata sportiva. Una scarsa partecipazione o addirittura una non partecipazione ci avrebbe sicuramente esposto a giuste critiche da parte delle altre società ciclistiche della Val d’Enza e se ciò non è avvenuto lo dobbiamo a tutti coloro che, o con la bandiera in mano o in sella e sui pedali, hanno partecipato con entusiasmo a questo evento. Siamo veramente un gruppo fantastico, saremo forse atipici, un poco originali, spesso brontoloni, ipercritici, a volte noiosi, sicuramente rumorosi, spesso ripetitivi e da oggi, senza nessun dubbio, anche voltagabbana. C’è chi aveva confermato la partecipazione in sella alla MTB e poi non si è fatto vedere, c’è chi aveva sdegnosamente rifiutato l’invito ed invece è presente, che dire, noi siamo fatti così. E’ opportuno ringraziare anche tutti gli sbandieratori che avrebbero voluto ad ogni costo affrontare gli impervi sentieri collinari caratterizzati da improvvise e ripide discese, inaspettate e difficoltose salite ma che, per spirito di gruppo, vi hanno dovuto rinunciare. La probabilità di una caduta, la paura di una sbandata, il rischio di una foratura, il fascino dell’imprevisto sono emozioni che gli sbandieratori oggi non hanno potuto percepire ma che, in un futuro non troppo lontano, siamo certi potranno nuovamente provare. Un attestato di merito credo vada dato anche agli otto ciclisti che sulla superleggera hanno accompagnato lo stagista Sandro. Dopo l’ottima performance di domenica scorsa anche oggi il veterinario ha pedalato in modo disinvolto senza mai mostrare segnali di affanno. Uno stagista va sempre scortato durante il percorso formativo, allo stagista va naturalmente mostrata una degna accoglienza e non va lasciato solo dopo il primo incontro. Poco meno di 70 km quelli alla fine percorsi, con un dislivello finale prossimo ai 1200 m. Neviano, Bazzano, Canossa l’itinerario che abbiamo portato a termine e denominato ormai da anni “I tre passi”. Da segnalare, dopo tanti mesi di assenza, il rientro nel gruppo del ciclista Guido, che di cognome fa Corradi come Piero e che, nella classifica dei Corradi, non primeggia solo per ordine alfabetico. A Bazzano incontriamo tanti motociclisti su ciclomotori a pedali tipo Ciao. E’ la Monferraglia Uan Ediscion, una manifestazione goliardica che, come si può leggere su Internet: “E’ aperta ai soli possessori di ciclomotori rigorosamente monomarcia e che devono obbligatoriamente indossare un bel paio di baffi (veri o finti e ovviamente vale anche per le ragazze). Il percorso si snoda tra le colline su strade aperte al traffico, sia asfaltate che sterrate e misura in media circa 50/60 km. Non sono previsti rifornimenti per cui è consigliata la classica manichetta di emergenza al seguito”. Noi pedalatori della Ciclistica Sampolese non siamo però solo dei voltagabbana, siamo anche persone vere e riusciamo il più delle volte ad effettuare le scelte giuste dimostrandoci responsabili, misurati, uomini dall’alto profilo morale ed anche oggi è stato così. A Canossa ci fermiamo alla Curva Alda e per un minuto restiamo in raccoglimento, riflettendo sulle sventure che la vita ci può riservare. Il minuto di raccoglimento, a capo chino, carico di commozione è accresciuto anche dalla terribile informazione ricevuta via telefono da Waghen: “La Maura è sull’ambulanza, è stata punta da un calabrone”. Già immaginavo l’ambulanza a sirene spiegate dirigersi al Pronto Soccorso di Montecchio, già concepivo con la fantasia l’incontro con il personale medico e para medico del Pronto Soccorso, già fantasticavo su come l’avrebbero potuta accogliere intonando quel brano di Lucio Battisti: “Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? E come stai? Sei gonfia lì, domanda inutile!”. Fortunatamente, appena giunto al Parco Lido, vedo una Maura sorridente, con il dorso della mano sinistra gonfio ma con un bel sorriso stampato in viso. Ho pensato subito al calabrone. Attaccare una Regina? Ma come si era permesso? Certo Maura non è più la nostra Campionessa Sociale in carica ma lo è stata e da quel momento per tutti noi è diventata, e lo sarà per sempre, una Regina. La vedo male per quel calabrone che ha punto per ben tre volte il corpo di Maura, la vedo male perché tra Regine ci si intende e credo che mai e poi mai la Regina di quel nido di calabroni possa giustificare quel vile attacco ripetuto per ben 3 volte. Ancora una volta auguri Maura! Tanti, tanti, tanti auguri per una rapida guarigione

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