5 ottobre Memorial Rincio: Piero ripensaci!

altimetria memorial rincio

Insuperabile nell’organizzazione ed imbattibile nell’accoglienza. La famiglia Colla ormai da anni ci ha abituato così ed ad ogni nuova edizione del Memorial RINCIO – l’ottava quella di quest’anno – riesce sempre a sorprenderci, a stupirci, a regalarci una di quelle giornate impossibili da dimenticare. Un elogio, un applauso, una stretta di mano, un ringraziamento doveroso è stato fatto da tutti i partecipanti nella giornata di ieri ma credo che si debba anche scrivere un paio di righe per rimarcare e per tenere agli atti quanto di straordinario Maura, Celestino ed il giovane Davide ci hanno riservato. Sì, forse bastavano le fotografie già da ieri visibili sul sito della Ciclistica Sampolese per constatare quanta gioia, quanta esultanza e partecipazione c’era stata davanti all’area cortiliva del Team Colla. Tavoli, panche, sedie, bottiglie, piatti e bicchieri, e poi tante biciclette. Biciclette nuove esposte sulle rampe di lancio e biciclette già in uso appoggiate un po’ ovunque. Piatti ricolmi di salume e di formaggio, piatti traboccanti di fette di pane e di grissini, piatti pieni di dolci. E poi i bicchieri, tanti bicchieri, per lo spumante e per la birra. Non so quanti litri di birra o bottiglie di spumante siano evaporati ieri, non so quante fette di salame, di prosciutto e di coppa siano state consegnate, non so nemmeno quante porzioni di dolci abbiano deliziato il palato di tutti i presenti, non so neanche il numero dei partecipanti che, all’inizio o alla fine del raduno, hanno firmato il Libro firma. Sono all’oscuro anche del chilometraggio finale del giro, ho un solo numero certo in testa, il 22 (ventidue). Tanti eravamo ieri noi della Ciclistica Sampolese e si farebbe prima a nominare gli assenti che elencare i presenti. Chi era assente ancora una volta si è privato di un bel momento. Un bel momento era stato vedere i tantissimi partecipanti firmare la presenza, piacevole era stato vedere degli operatori filmare e fotografare quegli attimi. Tutto è stato al top, c’è stato a monte una pianificazione, una strategia, nulla è stato lasciato al caso. Un bel momento era stata anche la nostra partenza, una macchia di colore che aveva iniziato a pedalare anticipando il via ufficiale. Un po’ pionieri, un poco apripista, tutti sicuri che quel vantaggio accumulato alla partenza lo avremmo ben presto perso durante il tragitto. Che dire ancora della giornata di ieri? Che ci fosse una carenza di preti sul territorio nazionale lo si sapeva da un pezzo, che la religione occupi un posto importante nella vita degli italiani ce lo conferma il 46° rapporto Censis del 2012 che ci dice che il 63,8% degli italiani è cattolico e che, oltre a tanti che professano altre religioni, c’è un 10,7% di agnostici e un 7,8 % di atei. All’interno della Ciclistica Sampolese la percentuale tra agnostici ed atei è certamente superiore a quella stimata nella media nazionale e questo lo abbiamo potuto constatare proprio ieri perché più d’uno non è salito alla chiesa di Albinea. Si può essere atei e godere comunque delle bellezze paesaggistiche che la salita alla Chiesa di Albinea offre a chi percorre quella bellissima strada tutta curve. I primi colori d’autunno certamente si sono potuti cogliere anche in altri tratti del tracciato ma quel bel prato in leggera pendenza coltivato ad ulivi chi non è salito alla Chiesa di Albinea non lo ha potuto vedere da nessun’altra parte, peccato. Un altro bel momento da ricordare è stato quando sulla Stella abbiamo gridato in coro: “E per la Sampolese hip, hip, hurrà” ed è accaduto alla vista di un operatore che ci riprendeva con la telecamera. Che altro ricordare? Sandro, il primo ad arrivare del nostro gruppo ci ha presentato un nuovo stagista, Edoardo, una giovane promessa che sicuramente con gli insegnamenti del nostro Volontario della Croce Rossa non potrà che fare bene in futuro anche se forse non arriverà ad emularlo nelle performance ciclistiche e nemmeno nel numero di birre bevute dopo aver portato a termine un Memorial RINCIO (6 i bicchieri di birra bevuti da Sandro quest’anno, pochi rispetto ai 9 che Massimino dice di aver tracannato in anni ormai lontani). Non per tutti però è stata una giornata gioiosa, c’è chi ha patito, chi ha sofferto, non una sofferenza fisica bensì interiore. A quanto mi è stato raccontato, Fausto, il ciclista neo-tesserato, già vincitore del Memorial Billy, già considerato il buono del gruppo per la sua attitudine ad aspettare gli ultimi, ieri per la prima volta ha avuto un gesto di ribellione. Il francescano ieri ha avuto un momento di sconforto, di avvilimento e un dubbio lo ha turbato. Pensieroso e riflessivo lo è stato per più di metà salita là sulle pendenze della Stella combattuto se aspettare o non aspettare, se andare o non andare ma poi quando ha visto davanti a sé un ciclista spinto da tre amici è sbottato, non ha retto la provocazione, si è rifiutato di restare in scia ad un ciclista che pareva un cadavere ed ha abbandonato al proprio destino i compagni che stava stoicamente scortando, vale a dire Davide e Mauro, non il probabile futuro Campione Sociale ma l’ex segretario. Non posso garantire che l’episodio riportato sia veritiero mentre posso con assoluta certezza affermare che un altro Padre fondatore della Ciclistica Sampolese sta valutando l’ipotesi di abbandonarci. Mobbing, va ripetendo da settimane, mobbing. Piero non farlo, Piero non andare via, Piero resta con noi. Piero sei pur sempre il veterinario sampolese più veloce in bicicletta e sei pure il Corradi sampolese più veloce in bicicletta che risiede in Via Burani, Piero…ripensaci.

2 Responses

  1. fausto nasi Ottobre 7, 2014 / 18:55

    Buonasera.
    Fausto, il neo tesserato, già vincitore del Memorial Billy, uomo e ciclista di indubbia integrità morale, vorrebbe querelare l’addetto stampa della Ciclistica Sampolese per aver diffuso notizie false e tendenziose sul proprio conto.
    Essendo però di animo francescano, sa che tutti possono sbagliare e per stavolta si limiterà a fornire la propria versione dei fatti che lo vedono coinvolto.
    – Con Mauro V., Mauro G. e Davide, stavo attaccando la salita della Stella, quando, superata la prima curva a destra, a metà del terribile rettilineo che caratterizza questa strada, vediamo davanti a noi un gruppetto di tre ciclisti, uno dei quali sembrava avere la pedalata decisamente affaticata. Superata l’impegnativa pendenza del rettilineo, le tre casacche rosso-nere ci sono ancora davanti, ma ormai non ci sono più dubbi, uno di loro è in affanno, così in affanno che per farlo proseguire il suo compagno di sinistra decide di spingerlo. A quel punto, ma solo a quel punto, mi sono sentito in dovere di intervenire e dopo essermi assicurato che i mie compagni di salita stessero tutti bene, ignaro della fatica che mi attanagliava le gambe, spingo la mia Focus a velocità a cui è ben poco abituata, con l’intento di prestare soccorso al più sfortunato atleta che mi precedeva. Dopo averli raggiunti, ed essermi sincerato che tutto fosse sotto controllo, ho continuato la mia corsa fino all’incrocio della Stella, dove, arricchito nell’animo, rimango in attesa dell’arrivo dei miei compagni di salita.-
    Un saluto a tutti.

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