Domenica 8 marzo 2015

8 marzo 2015

mimosa
Scriviamolo subito, oggi 8 marzo 2015, Festa della donna, noi maschietti della Ciclistica Sampolese la mimosa non l’abbiamo regalata. Ci siamo presentati puntuali alle 9 davanti al Bar Andrea e nessuno di noi aveva un mazzolino di fiori, nemmeno un semplice rametto di mimosa. Sarebbe stato un bel gesto farlo ma nessuno lo ha fatto. Si è trattato solo di insensibilità o di una scelta ponderata? La ricerca del colpevole è sempre molto difficile ma in questo caso non è così. Un colpevole c’è e la colpa è da addossare alla più alta Carica della nostra Società ciclistica. Presidente perché non hai provveduto? Presidente perché non ti sei preso la responsabilità di effettuare questo nobile gesto? E non venirci a dire che per queste cose deve provvedere l’ufficio cassa della nostra segreteria, lo sai benissimo che l’ufficio cassa della nostra segreteria è in mano ad una donna. Cosa avrebbe dovuto fare Alda? Se avesse comprato la mimosa per tutte le tesserate c’è chi avrebbe poi parlato di Conflitto di interesse, no caro Presidente, dovevi esseri tu questa mattina a fare quel nobile gesto e, indossando la maglia ufficiale avresti preso anche i 5 punti di giornata per la classifica del Campione Sociale, punti che questa sera non ti ritroverai. Non venirci a dire che avresti spolpato le casse della nostra società, non venirci a dire che era impossibile sapere quante tesserate si sarebbero presentate alla partenza e non venirci a dire che quel mazzolino di fiori avrebbe causato loro ostacolo nel corso della pedalata mattutina. Presidente tu però puoi rimediare e, grazie alle straordinarie abilità delle tue mani ed alla tua eccezionale creatività, puoi regalare loro almeno un disegno che contenga anche un rametto di mimosa. Fallo anche per noi. Alla partenza di questa mattina, comunque, la sola donna presente è risultata Alda che ben si è comportata e non ha mostrato, almeno esteriormente, nessun gesto di irritazione, che poi si sia tenuta dentro tanta rabbia questo non lo possiamo sapere. La seconda uscita ufficiale, caro Presidente, ancora una volta ci ha visto numerosi alla partenza e questo non può che farti felice ma da subito il gruppo si è diviso in due plotoni. I veloci, di cui tu non avresti fatto parte, hanno preso la direzione contro sole, verso est, verso Scandiano e dopo la Minghetta e la località di Viano, i nostri tesserati si sono nuovamente divisi, chi optando per il fondovalle, chi invece salendo a Baiso. Il drappello dei diversamente veloci invece ha scelto di tornare nel parmense, salire a Barbiano, scollinare i crinali di Langhirano e poi migrare verso nord, verso la pianura perché un senso di preoccupazione, che con il passare dei minuti e delle ore si è poi trasformato in senso di angoscia, ci ha portato a Montecchio per suonare il campanello della famiglia Friggeri. “Ma Friggi chi l’ha visto?” questa la domanda che più d’una volta ci siamo fatti in questi mesi, “Ma Friggi dov’è, come starà, perché non si fa più vivo, perché non risponde alle e-mail, perché non si è ancora visto alle riunioni del Consiglio, perché non ci manda un segnale?”. Quando al balcone del terrazzo del secondo piano è sbucato il figlio maggiore con il viso cupo, tenebroso, sofferente abbiamo temuto il peggio ma poi fortunatamente ci ha tutti rassicurati: “Il papà è a sciare ed io ho un gran mal di testa”. Alle 11.30 ce ne siamo tornati a S. Polo con un pensiero in meno e con una certezza in più. La certezza è che quest’anno Mauro è trasformato. Non Mauro l’attuale Campione Sociale ma quell’altro Mauro, l’ex, ex, ex segretario che spavaldamente ha inferto colpi mortali sulle rampe di Barbiano un poco a tutti ma in particolar modo ad un suo competitor. Un Mauro veramente cambiato, un ex, ex, ex segretario dalla pedalata diversa, un amico ritrovato che presumibilmente continuerà a regalarci emozioni. Nelle note di giornata, caro Presidente, è da annotare l’ingresso in gruppo di un nuovo bellissimo telaio Trek, completamente nero. E’ di Rossi. Sandro è arrivato in piazza accompagnato da due soli compagni di viaggio che si sono presentati, agli occhi dei presenti, rossi, rossi, molto rossi in viso, però il colore di oggi caro Presidente doveva essere il giallo, il giallo della mimosa.