Ho visto arrivare un missile

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Missili in val d’Enza oggi domenica 21 dicembre 2014, IV° domenica d’Avvento. “Ho visto arrivare all’improvviso un missile” ueste le prime parole di una bruna signora appena lasciato il volante di un piccolo fuoristrada Suzuki di color verde, prontamente scesa per accertarsi delle condizioni del ciclista investito e caduto a terra. Dalle 11.40 di oggi, trecentocinquantacinquesimo giorno dell’anno, un’altra immagine andrebbe aggiunta alla lapide dei 7 caduti. Ai volti di Mauro, Paolo, Piero, Danilo, Paola, Maura ed Alda bisognerebbe aggiungerne un altro. Nella settimana che precede il Natale e le tante feste di fine anno se è normale vedere nella Val d’Enza qua e là tante luminarie e tanti addobbi natalizi, se è addirittura possibile udire i primi botti e ammirare le prime girandole, vedere i missili è una novità assoluta. Sappiamo tutti che di missili ce ne sono di diversi tipi: SS (superficie – superficie), SA (superficie – aria), missili balistici, missili antibalistici (ABM), missili balistici tattici, missili antinave, missili da crociera, missili antisatellici, missili guidati anticarro, missili filoguidati però non tutti sono a conoscenza che da oggi c’è un missile in più. Il suo nome? Italo, il nostro caro Massimo. Che tipo di missile è? E’ un missile AT (aria – terra), un missile con autocontrollo. Chiunque fosse stato investito nel modo che è stato investito il nostro tesserato penso che avrebbe proferito una serie interminabile di rimproveri, di esclamazioni colorite, di gesti istintivamente incontrollati. Lui no, lui non ha avuto reazioni squilibrate, lui non si è lasciato andare a critiche feroci indirizzate alla sbadata autista alla guida del piccolo fuoristrada Suzuki. Un eventuale cartello con su scritto: “Ho visto arrivare all’improvviso un missile” se lo si vuole installare lo si deve collocare di fronte al Distributore ENI di Via Val d’Enza Nord 220.

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Il campione sociale si confessa

Giovedì 4 dicembre 2014

mauro
E’ da poco passata la centesima ora da quando sono diventato il nuovo Campione Sociale della Ciclistica Sampolese e vi devo confessare che sono ancora emozionato. Sarà che Campione non lo sono mai stato prima, sarà che fondamentalmente sono timido e riservato anche se mi sforzo di apparire esuberante, sarà che essere festeggiato davanti a tante persone non capita tutti i giorni ma sta di fatto che anche adesso, mentre sto scrivendo queste note, il solo pensare a domenica scorsa mi causa un palese turbamento. I miei occhi tendono a lacrimare, cerco di riconquistare il controllo delle emozioni ma non è facile. Sono agitato ma felice e da quattro giorni non faccio altro, inconsapevolmente, che frugare tra i ricordi di quest’anno ciclistico veramente Meraviglioso. Chiudo gli occhi e la memoria se ne va alla ricerca delle avventure, dei successi, delle fatiche, la memoria mi fa rivivere, anche se scompaginati, gli avvenimenti di un anno intero. Chiudo gli occhi e mi emoziono, li riapro e mi compiaccio di quel che ho fatto. Sì, non mi vergogno ad ammettere che questo trionfo lo sognavo da anni, non mi vergogno ad ammettere che sì, sarà poca cosa, ma essere Campione Sociale è pur sempre un traguardo importante o perlomeno lo è per me. Sono felice e questa felicità mi porta ad essere ancor più propositivo del solito. Ho pensato, e ve lo comunico con questa nota, che il 10 marzo 2015 festeggeremo – dove e come ve lo farò sapere a tempo debito – il centesimo giorno dalla mia proclamazione di Campione Sociale. Credo anche, e lo proporrò nella prima riunione del Consiglio societario, che il Campione Sociale in carica debba avere l’onere e l’onore di organizzare un’uscita in bicicletta da inserire nel programma ufficiale dell’anno in cui resta in carica, preferibilmente alla scadenza del primo semestre e per il 2015 la data coincide con domenica 31 maggio. Ancora frizzante per la gioia provata domenica scorsa e ancora allegro per le Leffe Royale tracannate martedì sera Vi esprimo il più vivo ringraziamento per la sincera amicizia che, tutti indistintamente, mi avete manifestato. Vi voglio bene. Un abbraccio, Mauro.