Martelltal

20 LUGLIO 2014 – MARTELLTAL
Notte tranquilla nella camera n°15, notte tranquilla nella camera n°10 e notte tranquilla anche nella camera n°16. Contrariamente alle previsioni ed alle minacce ricevute da Mauro dopo lo sforzo sostenuto sulle rampe della ciclabile del Resia -“Russerò tutta la notte!” – ascolto solo un breve rumore di fondo dalle 06:30 alle 06:45. Sono consapevole che un’accelerazione possa avvenire da un momento all’altro però mi sbaglio e nella stanza mansardata a regnare ritorna il silenzio. Non sono deluso, sorpreso sì. Waghen non è più quello di una volta, perlomeno non è più quello di Landeck. Continue reading

3 giorni dello scalatore allo Stelvio

19 luglio 2014 Salita al Passo Stelvio e al Passo Resia.
Un foglio bianco con scritto Ciclistica Sampolese ed una busta con lettera annessa sono appoggiate lì sul nostro tavolo d’angolo apparecchiato per sette. Roberto e Massimo sono già seduti e stanno consumando la ricca colazione. Arriviamo anche noi e sul tavolo va a finirci un po’ di tutto: speck, formaggio, pane nero, ciotole con lo yogurt, succhi, piatti con dolciumi. Un saluto e poi Robby ci dice: “C’è una busta”. “Aprila, o preferisci che lo faccia io?” gli rispondo immediatamente “sarà probabilmente un benvenuto dell’hotel”. Apro la busta, c’è la carta intestata dell’hotel Zur Sonne, al Sole, inizio a leggerla a voce alta: “Buon giorno a tutti Voi gentili ospiti e buona giornata in partikolare all’amiko Roberto ke sappiamo essere l’uniko del vostro Gruppo a non avere ankora skalato il mitiko Stelvio. Marseiler Werner e tutta la sua famiglia nell’augurarVi un lieto soggiorno Vi rikordano che per salire ai 2758 m di altezza del Passo Stelvio, provenendo dalla nostra Val Venosta, dovrete affrontare ben 48 tornanti. A tutti Voi, ma in particolar modo all’amiko Roberto, i nostri sinceri auguri per una giornata esaltante. Le previsioni atmosferike sono ottimali. Cielo sereno o poco nuvoloso fino alle ore 17:00. Continue reading

Domenica 6 luglio 2014

Quando alle 7:30 precise Sandro pronuncia la breve frase: ”Chi viene a Monteorsaro, metta un dito qua sotto” non c’è stato un gran movimento tra i tavoli e le sedie poste davanti al Bar Andrea. Un solo dito, l’indice della mano destra di Celestino, va a cercare il contatto con il palmo della mano del salitomane per eccellenza della Ciclistica Sampolese. Cosa abbiano pensato i due promotori di quella proposta è difficile saperlo, forse un “Meglio soli che male accompagnati”, oppure “Poca brigata vita beata”, addirittura potrebbero essersi spinti persino a enunciare “E’ proprio un gruppo di spappolati”. Continue reading

No, la barca no!

Ora che anche il treno 9822 delle 11:38 di domenica 29 giugno 2014 proveniente da Bari è arrivato – anche se in ritardo di 20’ – tutti siamo rientrati alla base. I primi tre a partire, nel cuore della notte di sabato 21 giugno, lo avevano fatto salendo a bordo del Fiat Ducato mentre in nove avevamo raggiunto la stazione dell’Alta Velocità di Reggio Emilia in automobile. Ci eravamo comodamente seduti sulle accoglienti poltroncine di Italo fino a Napoli Centrale, avevamo poi camminato all’interno della stazione stessa fino a raggiungere la piattaforma della Circumvesuviana e da lì eravamo prontamente saliti sulle spartane panche del treno in partenza per Sorrento. Una navetta che effettua il servizio spiaggia dalla Piazza centrale di Piano di Sorrento al mare ci aveva, su nostra esplicita richiesta, condotto al poggio di Colli San Pietro dove si trovava il nostro primo hotel. Poi finalmente con la bicicletta, la nostra amatissima bicicletta, avevamo cominciato a pedalare, girovagare, spingerci di qua e di là seguendo la bozza del programma dettagliato ma anche spingendoci in varianti decise al momento e questo perché da tempo siamo viaggiatori e come ha scritto Josè Saramago “Non si è viaggiatori se non si è curiosi”. Nel proseguo del nostro viaggio abbiamo camminato, utilizzato l’ascensore nel salire o nello scendere dai diversi piani degli hotel, abbiamo spinto la bici per mano nei tratti di strada interrotta e vietata alle automobili ma consentita solo a cicloturisti come noi o a motocrossisti. Abbiamo utilizzato taxi speciali, ci siamo serviti di un bus del trasporto pubblico per raggingere l’aeroporto, siamo saliti in aereo per il ritorno, abbiamo utilizzato un treno regionale e utilizzato Freccia Bianca per il rientro, abbiamo soprattutto pedalato, tanto pedalato, ma la barca no, non l’abbiamo mai utilizzata. Ora il viaggio è finito ma non è vero perché è ancora una volta Josè Saramago a farci riflettere e a regalarci questa pillola di saggezza:
“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.”
Anche noi ritorneremo, anche noi ripartiremo, andremo nuovamente da qualche parte, continueremo ad essere curiosi, a regalarci quelle emozioni che ci riempiono di gioia e che senza dubbio ci fanno gridare:
“Sì, felici di averlo fatto!”